Una piccola storia triestina. Guerra e prigionia.

a cura di Roberto Todero

Alcune cartoline, due lettere e un passaporto tramandano la storia di uno di noi, passato attraverso il tritacarne della grande guerra e l’esperienza della prigionia. Il nome è Giuseppe Rizzi, chiamato alle armi nel 1915 e inviato prima a Graz e poi a Klagenfurt, dove frequenta la scuola per Einjährig Freiwillige (volontari per una anno) presso il Blinden Institut (istituto per ciechi). La prima lettera, datata marzo 1915 è indirizzata al padre, Floriano Rizzi, Trieste, Via Remota 19. Il testo, a differenza della successiva, è scritto con una grafia molto frettolosa e a tratti incomprensibile: Cara mamma, le feste di pasqua cominciano il 19 o il 23 di questo mese corrente. Il perché non lo so forse per dare ai professori il tempo per prepararsi di tornare nelle proprie case o per regolare un po’ il militare. Ora è un disordine del diavolo. Ogni soldato bisogna che si faccia vaccinare....... Al ........ mi hanno detto che la supplica per l’anno volontari 1 bisogna venga mandata al Luogotenenza Trieste (come pertinenza a Trieste posso mandarla anche subito). A ogni caso c’è tempo. Le lezioni continueranno a scuola .............. Ringrazia papà della ..... lettera. .......... Digli che faccia la carta per la ferrovia. Forse verrò a Trieste un po’ più tardi come i disegni. Sabato vado alla leva. Buon pro. Altro non ho cosa scrivervi. Se fai uguale cosa che domandarsi scrivi nella prossima lettera. Chiudo mandandoti tanti saluti anche a papà ...... nonna ecc. Affettuosamente Peppino

NOTE alla lettera: Via Remota andava da Salita al Promontorio a via Franca. Ribattezzata dopo la guerra via Moisé Luzzatto divenne nel 1940, in seguito alle leggi razziali del 1938, via Italo Balbo; oggi è parte di via Belpoggio, mentre il nome Luzzatto è passato a una piccola strada nel rione di Gretta. Dal testo sembra di capire che Giuseppe Rizzi studiasse a Graz e che volesse chiedere di poter fare il militare come volontario per un anno, cosa che gli avrebbe permesso di diventare, con il tempo, ufficiale della riserva.

Segue una cartolina pre affrancata spedita dal padre Floriano da Trieste il 23 aprile 1915 e indirizzata a Josef Rizzi Einjähr. Freiwill Landwehr Baon N. 5 Klagenfurth (Blinden Institut) Caro Peppino. Abbiamo ricevuto anche la tua gradita del 21 corrente dalla quale rileviamo con piacere che stai bene sei bene acquartierato ed equipaggiato. Domenica prossima cercherò di venirti a trovare col diretto delle 7,30 e sarò a Klagenfurth alla ½ dopo mezzodì. Probabilmente non potrai aspettarmi alla stazione, perciò verrò io dalla 1 pomeridiana alle 2 o più tardi ad attenderti al Blinden Institut. Ritornerò la sera stessa. Se il tempo sarà cattivo o molto piovoso non ci vengo questa domenica. Tanti saluti da tutti e dal tuo aff.mo padre F. Rizzi Trieste, 23/4/1915.

NOTE alla lettera: Chargenschule: Chargen indicava i gradi di caporale (Gefreiter) e caporal maggiore (Korporal), che portavano sul colletto rispettivamente una o due stelle a sei punte in celluloide o panno quale simbolo del loro grado. Rizzi non sa ancora se potrà diventare ufficiale della riserva a fine corso. La destinazione di Rizzi è chiara: il LIR 5 Pola (Landwehr Infanterie Regiment N. 5).

Segue una cartolina pre affrancata spedita dal padre Floriano da Trieste il 23 aprile 1915 e indirizzata a Josef Rizzi Einjähr. Freiwill Landwehr Baon N. 5 Klagenfurth (Blinden Institut) Caro Peppino. Abbiamo ricevuto anche la tua gradita del 21 corrente dalla quale rileviamo con piacere che stai bene sei bene acquartierato ed equipaggiato. Domenica prossima cercherò di venirti a trovare col diretto delle 7,30 e sarò a Klagenfurth alla ½ dopo mezzodì. Probabilmente non potrai aspettarmi alla stazione, perciò verrò io dalla 1 pomeridiana alle 2 o più tardi ad attenderti al Blinden Institut. Ritornerò la sera stessa. Se il tempo sarà cattivo o molto piovoso non ci vengo questa domenica. Tanti saluti da tutti e dal tuo aff.mo padre F. Rizzi Trieste, 23/4/1915.

NOTE alla cartolina: Lo scritto chiarisce come Giuseppe (Peppino) Rizzi sia stato ammesso alla scuola per volontari di un anno. Da questa cartolina si può capire che il viaggio in treno da Trieste a Klagenfurt durava allora cinque ore.

Il passaporto rilasciato alla madre di Giuseppe, la signora Pierina Rizzi necessario allora per gli spostamenti interni ci mostra come la stessa sia andata a Graz nell’ottobre del 1915. Non conosciamo le circostanze del viaggio, ma è probabile un appuntamento con il figlio.

Ultimo documento di questa storia è la cartolina stampata dalla Croce Rossa Austriaca per la corrispondenza dei prigionieri di guerra. Troviamo il Fähnrich Josef Rizzi prigioniero a Blagoveščensk, città che si trova nell’estremo oriente russo, capoluogo dell’Oblast dell’Amur molto vicina al confine cinese. Rizzi scrive il nome alla tedesca: Blagoweschschensk, e aggiunge Siberia Orientale. La cartolina, partita dal campo di prigionia il 13 novembre 1917, sembra, dalla nota a matita, essere arrivata a Trieste solo il 30 ottobre 1918, dopo quasi un anno. A differenza delle precedenti lettere è scritta in una lingua tedesca approssimativa. Sembra diretta a una sorella e recita: Cara Fofi. Sono molto contento di aver ricevuto una cartolina da te, e ancor di più di aver saputo che hai brillantemente superato la matura. Io sono sano, dì ai genitori che mi dovrebbero spedire dei libri. Anche denaro. Ne ho bisogno assolutamente. Tanti auguri, buon Natale e felice anno nuovo. Peppino Mittente: Fähnrich Josef Rizzi, Blagowescheschensk Ost – Sibirien Amur Departmnet Russland.

NOTE alla cartolina: Il fatto che Rizzi rivesta nel 1918 ancora il grado di Fähnrich (alfiere) fa capire che la sua prigionia sia iniziata molto presto, poco dopo l’arrivo del suo reparto al fronte. Al momento possiamo solo presumere che fosse ancora nel LIR 5.

La posizione della città sede del campo di prigionia.

Giuseppe Rizzi: non è più un dimenticato della Grande Guerra.