Die Postkarten der Bunten Armee
Cartoline militari ai tempi della duplice monarchia 1871-1914
Il mondo delle cartoline militari attrae particolarmente per le immagini riguardanti i periodi dei conflitti, trascurando i momenti tra o antecedenti gli stessi. Va da se che questo valga più che mai se il paese nel quale le cartoline venivano stampate non esiste più, così come è per la duplice monarchia austro – ungarica. Eppure fu proprio una Korrespondenz Karte creata da un insegnante della accademia militare teresiana di Wiener Neustadt che nel 1869 dette il via ai cartoncini con il francobollo prestampato mediante i quali era possibile mandare brevi notizie, cosa recepita nel bollettino delle leggi dell’impero il 25 settembre dello stesso anno. Un solo anno più tardi nacquero in Francia le cartoline illustrate, seguite nel 1872 da quelle illustrate non più con soli disegni ma con vere fotografie.
Oggetto di questa mostra e del catalogo della stessa è il desiderio di suggerire una chiave di lettura per le cartoline illustrate relative al servizio di leva nelle forze armate della duplice monarchia austro – ungarica (1867 – 1914), limitatamente al tempo nel quale dette cartoline vennero pubblicate (1870 – 1914).
Nel periodo prescelto per questa ricerca, operavano in Austria – Ungheria molti pittori e disegnatori di fama che sono stati volutamente esclusi da questo studio: nomi quali quello dell’immortale Fritz Schönpflug (1873 – 1951), Ludwig Koch (1866 – 1934), Karl Ludwig Prinz (1875 – 1944) o di Alex Kircher (1867 – 1939), per i quali esistono svariate pubblicazioni e monografie, cedono qui il passo a tanti autori minori che lavoravano anche in forma anonima per diversi stabilimenti tipografici produttori di cartoline destinate a un pubblico vario, anche se l’interesse andava principalmente a quello composto dai soldati di leva, desiderosi di mandare notizie a casa cercando anche di mostrare con questo nuovo mezzo di comunicazione, la cartolina illustrata, qualche momento della loro esperienza da soldati. Esperienze che, nella mostra, riconosceremo non poi tanto dissimili da quella fatte da chi abbia trascorso il periodo del suo servizio di leva nel secondo dopo guerra.
Roberto Todero